UISP vs FIT: scontro per la Libertà dello Sport

Si è spostata dai campi da tennis, ai circoli, ai tribunali ed ora nelle aule parlamentari italiane l’annosa disputa tra la UISP, ente di promozione sportiva con oltre un milione di iscritti in tutto il paese (trentamila nella UISP-tennis), e la FIT, federazione italiana tennis. Tutto nasce dalla pretesa monopolistica della FIT nella gestione del tennis in Italia, che da circa cinque anni provvede a inglobare altri enti e associazioni nazionali che operano nel settore (PTR su tutte) al fine di poterle ingoiare e poi catabolizzare a piacimento. La UISP invece, forte della propria identità che l’ha contraddistinta fin dalla nascita ma anche dei propri numeri cui prima si accennava, non ha voluto snaturarsi in cambio del piatto di lenticchie offerto da Binaghi, così dall’iniziale dialogo serrato, anche aspro, si è infine giunti allo scontro muro contro muro. Bisogna precisare che gli enti di promozione sportiva (come la UISP) e le federazioni (come la FIT ma anche la federazione pallavolo, basket, calcio e tutte le altre) godono esattamente degli stessi diritti e doveri, essendo sia gli enti di promozione che le federazioni posizionate giuridicamente sullo stesso gradino, subito sotto a quello del CONI, comitato che sovrintende in qualità di organo supremo.

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Vedi anche il Post Lettera al CONI di Amanda Gesualdi

 

Pubblichiamo qui di seguito una lettera inviata da una nostra associata al Presidente del CONI, e per conoscenza ai reciproci Presidenti UISP e FIT.

“Egregio Presidente Malagò
Sono la mamma di un ragazzino di 17 anni, regolarmente praticante attività agonistica presso il circolo tennis Rozzano, in provincia di Milano. La settimana scorsa, come ho sempre fatto negli ultimi anni, mi sono recata personalmente presso la sede del Comitato Regionale della Fit per iscrivere ai campionati a squadre giovanili le squadre del circolo.

Il Tennis Rozzano è regolarmente affiliato alla Fit, alla quale paga una tassa federale tripla per la “non esclusività”, oltre che alla Uisp. Come genitore, non so se questa cosa è giusta o meno e neppure voglio entrare in merito ad essa, lasciando a chi compete ogni considerazione.
Presso il CRL mi è stato riferito dalla persona addetta che l’iscrizione non veniva accettata, in quanto da quest’anno la Federazione Tennis considera l’attività giovanile a squadre come “campionato scuole”, e non più –come storicamente sempre avvenuto- campionato delle associazioni affiliate.

Tale “variazione” apparentemente nominale, ha quindi come effetto sostanziale quello di escludere dall’attività giovanile della Federazione Tennis tutte quelle associazioni che – nell’ambito della loro autonomia decisionale associativa- non iscrivano una scuola alla Fit, e quindi tutti quei ragazzi che, seppur regolarmente tesserati alla Fit presso un circolo regolarmente affiliato alla stessa, svolgano attività didattica con un diverso Ente di Promozione regolarmente riconosciuto a detto fine dal Coni.

Come cittadina provo profondo disagio, in quanto trovo tale comportamento contrario a elementari diritti costituzionali. Come sportiva provo altrettanto disagio nel constatare che lo spirito olimpico ed i principi di non discriminazione e di fair play, pur immancabilmente inseriti in statuti e regolamenti, nel tennis italiano sono chiaramente subordinati ad altri tipi di interesse, che prevalgono su quelli di chi dovrà costituire il futuro dello sport italiano.

Non deve certamente essere la sottoscritta a ricordare ai dirigenti in indirizzo- ben preparati e competenti- il ben più performante art 24 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea capo 3, uguaglianza- che proprio in tema di diritti dei bambini dispone che “In tutti gli atti relativi ai bambini, siano essi compiuti da autorità pubbliche o da istituzioni private, l’interesse superiore del bambino deve essere considerato preminente”.
Auspico, quindi, che quanto segnalato possa incontrare una risposta non solo formale, ma soprattutto una presa di posizione decisa e sostanziale da parte del Coni, volta a tutelare il valore costituito dai giovani praticanti uno sport, piuttosto che discutibili scelte politico-economiche che nulla hanno a che vedere con la pratica sportiva.
Chiedo quindi al direttore della “Gazzetta dello Sport” di pubblicare questa mia come lettera aperta nella pagina 6+Opinioni, se possibile, con un parere o commento del direttore stesso, da sempre molto attento alle tematiche dello sport giovanile e scolastico.
Perché come genitore, vorrei che mio figlio alle Olimpiadi (auspicabilmente) di Roma 2024, dove certamente non andrà come atleta, andasse come spettatore sportivo praticante. Consapevole che nello sport di tutti i livelli l’importante è partecipare, indipendentemente dalla tessera con cui si partecipa

Cordiali Saluti Anna Lamarina”

 

Author: Tennis Olistico

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