Perché praticare lo Stretching dei Meridiani?

Comunicato Stampa del 30 Luglio 2020

Domenica 26 luglio dalle ore 8.00 alle 10.30 del mattino, si è svolto per la prima volta, presso l’Accademia Sport Olistico di Rozzano lo Stretching dei Meridiani. Con una classe composta da 6 persone si è dato il via a questa Disciplina Bio Naturale.

“Da sportiva ne ho sentite sempre di tutti i colori riguardo ad attività rigenerative dallo stretching “classico”, al posturale, a massaggi decontratturanti o rilassanti, all’osteopatia… Le ho sperimentate tutte ma, da tutte, allo stesso modo me ne sono allontana presto! La sensazione che avevo era sempre di un beneficio nell’immediato, ma mai nel lungo termine, e non concordavo con il ripetere più volte una seduta di fisioterapia o simili per sentire dei “cambiamenti”. Con questo non intendo dire che discipline del genere non siano efficienti, ma se siete delle persone interessate alla causa di una difficoltà, certe che ogni cosa è collegata ad un’altra interna a noi, ma anche esterna e che, i benefici non possano essere come una pillola somministrata che “allevia” nell’immediato, ma non guarisce, credo proprio che lo stretching dei meridiani faccia al caso vostro!” Commenta così l’Educatrice Olistica Marta Silvino.

Che cosa è lo stretching dei meridiani e chi può praticarlo?

“Chiunque può avvicinarsi a questa attività. Lo stretching è un insieme di esercizi di mobilità fisica, psichica, emotiva e spirituale. Con la parola spirituale si collega il termine meridiano, canali energetici che attraversano il nostro corpo in ogni, e da ogni direzione. Viene facile quindi considerare che non è un’attività solo fisica, anche energetica in cui non lavora solo il distretto muscolare, ma anche il meridiano associato. Per me la sensazionalità è stata scoprire che nel momento in cui dolcemente allungavo un muscolo iniziava a cambiare sì l’informazione del muscolo ma anche nello stesso momento quella dell’organo ad esso associato e che nel lungo periodo di esercitazione, che ha visto coinvolto il lockdown, iniziava a cambiare esteriormente anche la parte del corpo su cui lavoravo.”

Cosa si intende per informazione e quando si arriva a coinvolgere un organo in un lavoro simile?

“Per informazione intendo quel flusso di vibrazioni che si avvertano quando siamo in distensione su una parte del nostro corpo, avvertire calore e formicolio (eventuale) vuol dire che stiamo “risvegliando” una nostra parte o che l’energia si sta spostando da zone in cui la contengono molto, ad altre che in quel momento ne hanno più bisogno. Inizio a lavorare su un organo quando la difficoltà o la rigidità si è cronicizzata. Lavoro su un meridiano, ma nello stesso momento è tutto il mio corpo che sta lavorando e ricevendo informazioni.”

A cosa mi può tornare utile iniziare a praticare lo stretching dei meridiani e quindi perché dovrei sceglierlo a discapito di altre attività di guarigione?

“Credo che la comprensione dell’importanza di un’attività simile sia nel concetto stesso di guarigione. Sempre più spesso noto che siamo alla ricerca di qualcun’altro che ci possa guarire/aiutare. In questo modo perdiamo di vista la responsabilità che ognuno di noi dovrebbe avere nei propri riguardi ovvero che, se qualcosa mi capita è perché quella determinata cosa l’ho scelta per un qualche motivo e così come sono stato in grado di sceglierla sono in grado allo stesso tempo di scioglierla trasformandola, e lasciarla andare, guarendo. In una società in cui è sempre qualcun altro che ci fa qualcosa, è sempre la “sfiga” che ce l’ha con noi, lo stretching dei meridiani insegna che ognuno guarisce da sé perché ha dentro di sé gli strumenti di guarigione. Così lo stretching dei meridiani diventa il mezzo attraverso cui trovare gli strumenti.  L’utilità di una disciplina del genere è a 360 gradi. Ciò che circonda fa da specchio ad una condizione interiore. Prima riconosciamo il messaggio del quotidiano (esterno) prima diveniamo in grado di riconoscere l’interno.”

Perché hai iniziato a praticare lo stretching dei meridiani e quali sono stati i benefici?

“Come ogni cosa ci vuole pazienza e costanza, pratica a dedizione, perché i cambiamenti non sono mai casuali ma sempre frutto di un continuo lavoro su sé stessi, soprattutto quando si parla di lavori energetici che hanno come obiettivo quello di far ricongiungere l’uomo con la sua parte spirituale. Durante la pandemia ognuno di noi è stato chiamato, a mio avviso, a poter stare in totale ascolto delle emozioni che nascevano da una situazione surreale, e a trovare con i mezzi a disposizione, una personale chiave di lettura con un personale lavoro introspettivo. Così ho iniziato a studiare il libro di Gianna Tomlianovich, lo stretching dei meridiani consigliato dal mio Maestro Amanda Gesualdi, per comprendere il messaggio che il mio corpo mi stava mandando, ma che io con i mezzi che avevo sino ad allora usato non riuscivo a comprendere. Iniziando un lavoro su milza/pancreas e fegato, piano piano ho iniziato a coinvolgere anche tutti gli altri organi e tutti i restanti meridiani (acqua, fuoco, legno e metallo). I benefici riscontrati non sono stati solo fisici, il mio fegato assimilava meglio e non delegava più il suo compito a vescica biliare, ma anche interiori, il mio IO appariva maggiormente centrato in quello che facevo, le emozioni non mi dominavano più rendendomi succube di aggressività e chiusura; mi aprivo a me stessa e mi aprivo a ciò che mi circondava, senza timore del giudizio, ma riuscendo ad essere me stessa in svariate occasioni. Questo a dimostrazione del fatto che se siamo consapevoli di una difficoltà, la accogliamo, la ascoltiamo e la Amiamo, siamo in grado di evolvere, un passettino per volta mettendoci in gioco, giocando. Se lavoriamo su noi stessi lo scenario che si aprirà di fronte a noi sarà diverso e farà da specchio alla nostra serenità interiore.”

 

Qui di seguito alcune considerazioni dei partecipanti alla giornata di Domenica 26 luglio 2020.

Matteo Lucchini: “È stata un’esperienza molto appassionante, piacevole e coinvolgente. Mi ha dato una grande energia e una maggiore consapevolezza di quali parti sono da sbloccare! Grazie”.

Loredana Lovisetto: “È stata un’esperienza intensa e impegnativa. Sul momento sembrava un impegno prevalentemente fisico ma poi in realtà, ha coinvolto molto anche la mente… Mi sento in pace, è stata un’esperienza significativa che sicuramente non si è conclusa! Mi viene in mente un sassolino buttato nel mare piatto che crea onde che si propagano… si stanno ancora propagando.”

Jacopo Mora: “Ho sentito dolori a livello di caviglie e ginocchia e in uno, due esercizi ai polsi. Non so se sono state un mix di cose ma sono stato a corto di energie per tutta la giornata. La sera mi sono innervosito e ho sentito attivo il meridiano del fegato come durate la mattinata di lavoro. Bella seduta Marta, grazie!”.

Ugo De Stefanis: “È stata una piacevole mattina. È bello parlare con il proprio corpo e tu ce lo hai fatto fare. Grazie!”.

Maria Elena Medina: “Una mattina sicuramente diversa dove ancora una volta ho imparato qualcosa in più sull’ascolto del mio corpo. Un dolore dolce in alcune parti del corpo che mi fanno sentire bene, viva. Grazie sei stata meravigliosa!”.

Author: Tennis Olistico

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