Douglas Wakiihuri (nella foto), Campione Mondiale di Maratona, è stato uno dei vincitori delle annuali maratone di New York. Nato in Kenya ma educato in Giappone, portò nell’atletica una ventata di misticismo: intervistato subito dopo il suo splendido successo nel 1990, affermò di non poter scindere la sua attività di maratoneta dalla ricerca della verità sull’esistenza.
Lo sport oggi viene vissuto con troppa aggressività, trasformando l’atleta in un combattente e l’avvenimento sportivo in una battaglia. L’aggressività andrebbe sostituita dalla fiducia in se stessi, mentre la fisicità dovrebbe diventare l’arena di un costante esercizio per far evolvere la propria forza interiore. Dobbiamo lavorare per vincere i nostri demoni interiori che impediscono la concentrazione e ostacolano i risultati.
È necessario sviluppare forza interiore, integrità, autonomia. Avere le redini del proprio destino. Porsi traguardi personali, sforzandosi di sviluppare la capacità di raggiungerli, senza per questo desiderare la distruzione degli altri concorrenti.
Roger Bannister (il primo atleta che riuscì a correre il miglio in meno di quattro minuti, nella foto in b/n) espresse in modo molto chiaro le sue sensazioni e il suo modo di vivere lo sport: “la superficie terrestre pareva muoversi con me, il mio corpo era attraversato da un nuovo ritmo. Cessando di avere coscienza dei miei movimenti, scoprii una nuova unità con la natura, era una nuova fonte di potenza e di bellezza, una fonte che non avevo mai saputo esistesse.”
La maratoneta Nancy Ditz dichiarò: “attraverso l’allenamento mentale sono riuscita ad acquisire un modo del tutto nuovo di entrare in contatto con i veri poteri dentro di me. Si tratta di un atteggiamento che non limita le mie possibilità rispetto alle sfide sportive, ma si estende piuttosto alla vita nel suo insieme. È un modo nuovo, diverso, rilassante, di considerare il risultato delle proprie azioni.”
Vince Stroth, ex attaccante della squadra di football americano degli Houston Oilers, sostenne che: “l’allenamento mentale funzionò così bene che mi permise di superare molte difficoltà che mi avevano perseguitato per anni interi. La mia qualità di gioco migliorò moltissimo ed oggi ho un’opinione più elevata di me stesso e delle mie potenzialità.”
Come per un atleta è indispensabile allenarsi con costanza, per ottenere il massimo giovamento dalle tecniche, sarà necessario dedicarsi con regolarità alla pratica dell’allenamento mentale. Non è facile cambiare il proprio atteggiamento. “La vita”, disse Gandhi, “è una veglia continua”.
“Una nuova filosofia, un modo di vivere, non si ottiene per niente… Si acquista solamente a prezzo di molta fatica e di un grande impegno”. (Dostoëvskij)
L’atleta dovrebbe concentrarsi su:
* Ottenere soddisfazione interiori piuttosto che riconoscimenti esteriori
* Misurare il proprio valore atletico o personale non soltanto sulla base dei risultati ottenuti, ma anche su ciò che si prova stando nel qui e ora
* Considerare la vita come un viaggio alla ricerca del proprio perfezionamento e della propria evoluzione, come essere umano prima che come sportivo
* Nutrire aspettative realistiche evitando così frustrazioni o delusioni che obiettivi non realistici provocherebbero
* Prendersi la responsabilità delle proprie azioni e delle proprie scelte senza incolpare gli altri quando le cose non vanno come dovrebbero