La prima volta non si scorda mai …

Prima di partire per il 10000$ a S.Margherita di Pula in Sardegna ero molto indecisa sul fare o non fare il torneo di doppio in quanto Sabato 17 Settembre entro le ore 11.00 avrei dovuto firmare a Milano per i Campionati Italiani a cui tenevo particolarmente. Il torneo di doppio iniziava il 12 settembre insieme a quello di singolare, ed io ero focalizzata prevalentemente su quest’ultimo. Durante una seduta di coaching valutando un po’ i pro e i contro, io e il Coach decidemmo di giocare sia il singolo che il doppio (nell’eventualità di arrivare in finale non avrei disputato i Campionati Italiani, “ma dai figuriamoci se arrivo in finale!!”pensai). Così partii per la Sardegna.

In singolo persi contro la testa di serie numero 3 Jelena Simic 63 62, un match strano dal mio punto di vista, non riuscivo a fare il mio gioco con costanza, un po’ perché l’avversaria non me lo permetteva, un po’ perché avevo fretta e la fretta non premia mai. Mi restava “solo” la gara di doppio. In coppia con Alessia Dario (non avevamo mai giocato insieme prima di allora), iniziò così la nostra avventura.

Alessia è una giocatrice molto professionale, attenta ai dettagli e stratega, e con lei mi sentivo in equilibrio nel doppio, come se il nostro modo di essere ci completasse. La partita che ci aveva fatto capire che davvero potevamo vincere il titolo è stata la semifinale contro le teste di serie numero uno Simic-Masini che oltre al ranking nettamente migliore al nostro, qualche torneo di doppio l’avevano vinto!

Siamo entrate in campo dopo aver vinto i primi due turni grazie alla solidità mentale, ai feedback positivi dopo gli errori, e alla concretezza di gioco. Insomma eravamo in fiducia e nonostante ciò eravamo conscie che per vincere avremmo dovuto star lì ogni punto e giocare il nostro miglior tennis. Beh andò proprio così! Zero regali, zero errori gratuiti, sempre la palla in campo cercando di attuare i nostri schemi; e si sono verificati anche dei punti da “circoletto  rosso”. Io ho fatto una volée che, si può dire, contro le leggi della fisica, ed Alessia un recupero da urlo rigiocando una palla imprendibile. È stato un match bellissimo, intenso, ogni punto, ogni colpo, ogni giocata! Bello da giocare e da vedere. Dopo qualche bella giocata e quando mi sentivo bene bene, a volte esageravo con scelte tattiche un po’ estreme, ma per fortuna c’era Alessia che mi teneva con i piedi per terra e valutavamo insieme se era meglio fare, ad esempio, un serve and volley oppure star lì tranquille. Insomma vinciamo 63 62 e siamo in Finale!

Io in finale a un 10.000$? Manco volevo farlo sto torneo! La notte prima della finale dormii pochissimo forse due ore, non stavo nella pelle. Ero al B&B e subito dopo cena salii in camera da sola, non volevo nessuno, solo provare a dormire a riposare per la finale dell’indomani. Il fatidico giorno arrivò, ore dormite 3, occhi rossi per le lacrime che non so perché scendevano in continuazione, so solo che avevo due occhi che sembravano due fanali dell’auto, continuavo a pensare pensare pensare, e il match era già iniziato!

Prima di entrare in campo ascoltai un audio del Coach che mi aveva appena inviato. Non posso raccontarvi tutto l’audio per la privacy… Mi soffermai su queste parole che mi rimbalzavano in testa durante tutto l’incontro: “… nel momento in cui arrivi alla finale sei comunque un vincitore, stai con i piedi per terra, vivi come se fossi in un magico flusso e fidati di ciò che l’Universo ti offrirà perché sarà la cosa migliore per te! …”. Sono passati ormai tre mesi ma queste parole sono diventate una sorta di password che ricordo sempre. Entrai in campo e pensai solo a queste parole, ero tesa molto tesa, anche Alessia lo era!

Andiamo sotto 52… cambio campo. C’era vento e non riuscivamo ad esprimere un buon tennis ma il vento c’era pure per loro. Tutti i games ai pareggi, quando c’era la palla “facile” volevamo esagerare, avevamo “fretta”, cosa che non avevamo mai percepito nei match precedenti; ci mancava quella costanza che ci aveva caratterizzato durante tutto il torneo. Stavamo giocando al nostro 50% e stavamo perdendo 52 sempre ai pareggi. “Possiamo farcela”, ci dicemmo! Dopo aver preso coscienza del problema tornammo in campo ed iniziò la rimonta; 76 noi e 52 noi contro la copia Verwerda/Luttikhuis, e … Vittoriaaaaaaa!!!

Personalmente non ho capito più nulla per qualche giorno. Ho fatto fatica a realizzare quello che eravamo riuscite a fare! Continuavo a piangere, di G I O I A !!! E riuscivo solo a dire GRAZIE!

Sara Marcionni

Atleta ed Insegnante di Tennis Olistico ®

sarinam89@hotmail.it

Author: Tennis Olistico

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