Racchette, cosa scegliere?

Grazie agli enormi passi in avanti della Tecnologia, oggi, la scelta della racchetta “ideale” è resa sempre più difficile. Ci sono svariati parametri da tenere in considerazione: materiali, grandezza del piatto corde e numero di corde, peso, lunghezza, bilanciamento, profilo. Oltre alle racchette anche gli armeggi presentano delle variabili, quali: tipologia di filamento, calibro, tensione, forma. Le numerose differenze che caratterizzano i prodotti favoriscono sempre più l’individualità. Le indicazioni da tener presente per la miglior scelta della racchetta, sono: il livello di gioco, il tipo di gioco, le potenzialità, le caratteristiche fisiche e mentali, l’età, gli obiettivi. Bisogna sempre tener presente, che oltre a caratteristiche oggettive come ad esempio l’età o il numero di ore giocate durante l’anno, l’atleta è influenzato nella sua scelta, dai colori della racchetta, dalla sagoma, da “quale campione” la usa, ecc. È importante, quindi, nell’accompagnarlo verso la scelta ottimale, non trascurare tali fattori. Personalmente tendo a fare cultura sul tema racchette e corde, informando il giocatore sulle variabili e sulle caratteristiche di ognuna, questo può aiutarlo molto a prendere coscienza e consapevolezza della scelta più indicata. In ultima analisi, utilizzo il Test Kinesiologico come possibile strumento per definire la scelta finale, soprattutto se si è indecisi tra più telai. La racchetta è molto importante per un giocatore, soprattutto se in crescita, in quanto può portarlo a cambiamenti determinanti durante la carriera, come anche a perdere o a prendere fiducia.

Qui di seguito elenchiamo alcuni parametri che caratterizzano i vari telai.

LO SPESSORE DEL TELAIO viene rilevato con il calibro in 4 punti: testa, spalle, cuore, fusto (appena prima dell’impugnatura). A spessori maggiori corrisponde maggiore rigidità e, a parità di materiali e di distribuzione degli stessi, maggiore potenza. Non a caso i telai dei giocatori professionisti, che di solito cercano di più il controllo della potenza, sono in media più sottili di quelli delle colleghe donne e degli attrezzi destinati al pubblico degli amatori. I valori oscillano tra un minimo di 17/18 mm fino ad un massimo di 28/30 mm. Oltre alla potenza, lo spessore, condiziona molto spesso la resa degli effetti, specie il top spin. È difficile che a spessori elevati corrisponda anche una elevata capacità di imprimere rotazioni in top spin.

IL PESO è il dato più semplice, ma resta uno dei più significativi. Negli ultimi 30 anni, il peso della racchetta è andato riducendosi, la tecnologia ha consentito di scendere al di sotto dei 250 grammi. Trent’anni fa, all’epoca delle racchette di legno, i primi 10 tennisti del mondo e i principianti assoluti scendevano in campo con attrezzi sostanzialmente identici, il cui peso superava abbondantemente i 400 grammi. Oggi il tennista del circuito Atp si fa di solito appesantire il telaio di serie, che per la fascia di utenza agonistica si aggira tra i 315 e i 330 grammi, portandolo intorno ai 370 grammi. Il principiante, ma anche il buon giocatore di circolo, o l’over 45 agonista, possono serenamente puntare su una racchetta che pesa quasi 100 grammi meno. Di certo al momento della scelta, devono interfacciare il dato del peso con quello dell’inerzia. Se vogliono veder soddisfatta l’esigenza di spingere forte anche con telai-piuma devono sincerarsi che la distribuzione di quel peso e delle masse del telaio sia stata opportunamente collocata verso la testa della racchetta, in modo da garantire la spinta e l’accelerazione necessarie.

La nostra tendenza è quella di evitare telai troppo leggeri, che solo apparentemente aiutano, in realtà diminuendo il peso anche il colpo è meno efficace. I telai troppo leggeri (dai 280 grammi in giù) inducono l’atleta a ridurre l’ampiezza del movimento e ad essere meno curante della tecnica esecutiva. Spesso proponiamo allenamenti con telai in legno proprio per alimentare una gestualità più appropriata ed efficace. Dato significativo è che le epicondiliti (infiammazione del tendine che passa vicino al gomito) sono aumentate con l’avvento di materiali come la grafite, l’ispessimento dei telai, la diminuzione del peso totale del telaio.

IL BILANCIAMENTO è la misura statica della distribuzione del peso in una racchetta che è calcolata dall’estremità del manico fino al punto di equilibrio del telaio. In genere, le racchette più pesanti sono leggere nell’ovale per assicurare una buona manovrabilità, mentre la maggior parte delle racchette super leggere di oggi sono pesanti nell’ovale per garantire una massa sufficiente a generare potenza nella zona del telaio interessata al contatto con la palla. Con l’abbassamento del peso medio delle racchette abbiamo osservato, negli anni, anche il cambiamento del loro bilanciamento. La diminuzione del peso, ha richiesto, per poter mantenere la spinta, un progressivo spostamento del bilanciamento verso la testa della racchetta. L’esperienza dei test suggerisce che chi predilige il gioco da fondo campo, sia in termini aggressivi che di maggior contenimento, non disdegna un bilanciamento spostato verso la testa della racchetta (da 32 cm in su) dato che favorisce anche le rotazioni. Diversamente i giocatori a tutto campo che prediligono la rete, preferiscono un bilanciamento più neutro, al cuore (per esempio 31 centimetri), che dà sensazione di stabilità e controllo nei colpi al volo e di maggiore manovrabilità nelle esecuzioni di backspin o palle corte.

IL PIATTO CORDE La grandezza del piatto corde (misurata in pollici o centimetri quadrati) varia da 110 a 90, di media. I telai agonistici tendono a non superare i 100 sq. inc. Una racchetta 100, rispetto ad un piatto 95, sarà sicuramente più facile da usare, in quanto l’atleta avrà più superficie di impatto a disposizione, per dare topspin o per essere aiutato nei colpi decentrati. Va comunque considerato che più il giocatore è evoluto e maggiore è la precisione con cui colpisce, questo vuol dire che la zona di massima spinta di un telaio è comunque una zona ridotta ed è anche l’unica davvero efficace. Gli atleti con movimenti molto tecnici scelgono telai con piattocorde che va da 95 a 98, mentre i giocatori che danno molta rotazione ai colpi confermano telai tra il 98 ed il 100 sq. inc.

IL NUMERO DI CORDE Il pattern presenta in generale questi numeri: 16×20, 16×19, 16×18, 18×20. Il primo numero si riferisce al numero di corde verticali ed il secondo alle orizzontali. Più il numero di corde è alto maggiore sarà il controllo di palla, diversamente godremo di una maggiore spinta a discapito di un minore controllo. Ovviamente non ci deve ingannare il fatto che un numero alto o basso di corde sia la stessa cosa per un piatto 100 oppure 90, perché l’ampiezza del piatto corde è già di per sé un dato rilevante nel controllo o nella facilità di gioco.

Da qualche anno Wilson ha avuto il grande merito di sconvolgere la media di corde a cui eravamo abituati per proporre telai con un pattern 16×15, al fine di favorire ed incrementare l’effetto in topspin. Sempre in casa Wilson troviamo la proposta dell’inversione del numero di corde con un pattern 18×16; lo scopo è l’incremento dello spin ed anche della spinta di palla. Complimenti a Wilson che con un colpo di genio apre le frontiere al nuovo!

LA RIGIDITÀ Questo dato esprime semplicemente il grado di flessione del telaio all’impatto con la palla. Meno il telaio flette, meno energia disperde. Dunque a maggior rigidità corrisponderebbe maggiore potenza (a parità di peso, bilanciamento, masse ecc.). Di fatto questo dato è significativo anche per altri due elementi: il comfort e la precisione. Una racchetta molto rigida potrebbe risultare poco confortevole. Al tempo stesso una racchetta che flette poco all’impatto è più precisa di una che flette maggiormente. In linea di massima a maggiore spessore del telaio corrisponde maggiore rigidità e, a differenza di quanto si potrebbe comunemente pensare, spesso i telai pesanti per il tennista di club sono più rigidi di quelli dei professionisti.

Racchetta d'epoca

Author: Tennis Olistico

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