Montecarlo 2016 – Rolex Masters

Un emozione in più da condividere con il nostro amatissimo Tennis Rozzano. Impressioni, luci, storia del tennis, nuove promesse, e poi eventi imprevisti e sconvolgenti, sole che scotta la pelle in una giornata di luce e fresco di vento che da sollievo, brezza marina, tennis tennis e ancora tennis, ovvero ciò che ognuno di noi tennisti vorrebbe vivere sempre. Tutte queste sensazioni ed emozioni si sono concretizzate Mercoledì 13 Aprile, giorno prescelto molti mesi fa per l’annuale gita del circolo a Montecarlo, tempio del tennis, ovvero Master 1000 di casa, per noi di Milano e dintorni.

La nostra giornata è cominciata alle 5.30 del mattino in quel di Rozzano, e dopo un viaggio simpatico di chiacchiere e selfie, prima delle 10 ci siamo trovati al Montecarlo Country Club. Poco tempo per boutique e caffè, che in campo c’era già Wawrinka, n°4 del mondo contro un ottimo Kohlschreiber. Non sono, confesso, un’amante di nessuno dei due, ma il match si è rivelato molto meno noioso di quanto immaginassi, anzi, in alcuni momenti addirittura appassionante. Solido, solidissimo Wawrinka, si capisce come mai sia il n°4 del mondo! Alla fine del match, con alcuni amici sono stata sui campi di allenamento. Passando ho visto Granollers, i fratelli Bryan (uno contro l’altro), e Alexander Zverev con la solita schiera di ragazzine a bordo campo. Appena è arrivato Tsonga con una maglietta azzurra nel campo, Zverev ha raccolto le sue cose e si è avviato alla porta. Nel frattempo sotto al portico di pietra che sovrasta i campi di allenamento passava Gabashvili nella sua imponenza. Ma guardando più in là vediamo che c’è Andy Murray in campo a giocare il doppio. Ci sono anche dei posti e decidiamo di andare a vedere il grande Andy in versione doppista. Nell’attesa all’ingresso del campo ci siamo persi quasi il secondo set, ma ne è valsa la pena visti i posti proprio dietro la panchina di Andy dove ci hanno indirizzati. Vedere Murray in campo, o che beve in panchina come se fosse stato tuo figlio che gioca, è stato impagabile, anche se alla fine abbiamo visto solo il tie-break del terzo set.

Nel frattempo era iniziata Nadal Bedene… Partita sulla carta scontata, ma visto come vanno le cose ultimamente per il mio povero Nadal neanche così tanto. Anche qui una lunga attesa alla scala prima di poter accedere al centrale, oggi denominato Ranieri III. Mi ricordo la prima volta che vidi Nadal giocare a Montecarlo mi era sembrato che il campo fosse piccolissimo, e lui coi suoi colpi potenti e arretrati da fondo, un gigante, il Re della terra. Oggi l’impressione non è più quella, ma l’affetto non cambia, come spesso capita, tifo per chi vuole farcela e questo è il suo caso sicuramente. Non mi dispiace neanche come gioca oggi, mi fa sperare in una forma finalmente ritrovata. Evvai! Rafa vince!!!! Bravino Bedene ma ancora con poca esperienza, forza Rafa! Domani lo aspetta Thiem, il giovane e promettente austriaco che in contemporanea a Rafa sta facendo una partitona sul campo 2 che tutti i nostri ragazzi agonisti, mio figlio per primo sono andati a vedere. Dopo il match di Rafa solo il tempo per una piccola pausa caffè e in campo c’è il grande Nole. Arrivando col pullman l’abbiamo visto sul lungomare in maglietta rossa fare jogging, che grande, e che grande esperto di marketing Novak, che in questi giorni ha anche inaugurato con la moglie un ristorante Bio-Vegan proprio qui a Montecarlo.

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L’avversario di Nole un certo Vesely. L’ho visto giocare contro Coric a Marrakech l’altra sera alla tele, non gioca male! Ma contro Djokovic non c’è storia, non perde persino contro i top ten da 22 incontri, troppo scontata questa partita, come tutte le sue ultimamente; tanto che sono indecisa se restare o andare sul campo 2 a vedere Goffin-Verdasco. Resto. Il tennis di Nole è sempre un bel vedere. Nel primo set Djokovic giochicchia, sbaglia molto ma sembra tranquillo, sicuro di recuperare quando vuole. Dall’altra parte invece c’è un Vesely che spinge tutto e tiene tutto dentro. Incredibilmente -almeno secondo me- sembra crederci davvero e punto dopo punto, servendo mediamente la prima palla a 200 Kmh, si porta a casa il primo set per 6-4. Che botta per il n° 1 al mondo!!! Io e Amanda, il nostro Coach, ci scambiamo uno sguardo piacevolmente scioccato e pensiamo “Ammazza!! Stiamo a vedere cosa succede!!” Nel tennis comunque è sempre bello vedere qualcuno che stravolge tutti i piani, che rimette tutto in gioco, in questo caso, strappare un set al n°1 del mondo non è da poco soprattutto se ti chiami Vesely e se sei pressoché uno sconosciuto nel circuito. Nel secondo set Nole rimonta, anche se solo a tratti vedi il solito Nole, un po’ distratto, poco concreto, e comunque il secondo set è suo. Ma Vesely non molla, ci crede. Nole sembra stanco e per uscire dagli scambi in fretta si intestardisce a giocare palle corte che regolarmente non entrano o se entrano vengono chiuse da Vesely, più abile a rete di lui. D’altra parte il gioco del ceco, 1,98 di altezza e possenza fisica è fatto di palle pesanti, e forse Nole, ci convinciamo, oggi non è in giornata, “ma non è possibile!! Dico dentro di me.. lo fa giocare, ma poi alla fine chiuderà lui”. Fino a quando sul 5-4 Vesely, dopo aver perso un lottassimo game sul 5-3, esordisce con una palla corta spettacolare che dimostra la sua scioltezza nonostante il momento tesissimo. Vesely arriva a conquistare il matchpoint, annullato da Nole. Sugli spalti c’è tensione ed emozione, il pubblico batte i piedi sulle gradinate di ferro, facendo vibrare il centralone. Di matchpoint ce ne sono stati altri 2. “… Adesso annulla anche il terzo! Forza Nole!- che umiliazione x lui uscire al suo primo turno- no..!! Ce la fa!” E invece no! Un errore stupido consegna la partita al ceco!! A un 22enne che ci ha creduto con tutto se stesso. Siamo tutti in piedi, l’Arena consacra il suo Gladiatore, che bacia la terra di un match davvero epico! Cosa ne sarà adesso di lui? Sarà una performance isolata o la nascita di una star? Questo non possiamo saperlo ma è comunque sconvolgente e emozionante avere assistito a quello che avrebbe dovuto essere un match sacrificale e che ha rivoluzionato tutti i pronostici. Il tennis è vita!

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Dopo queste emozioni perdi il senso di orientamento e nonostante in campo ci sia ora un italiano, Lorenzi, la testa ha chiuso i battenti, si torna al pullman, gli ultimi scorci dello skyline di Montecarlo e del mare. Nostalgia di una giornata di tennis e di sole che avremmo voluto durasse una settimana, e fa niente se siamo tutti scottati, sono i segni del guerriero. Nella penombra fra qualcuno che dorme e altri che “smanettano” al cellulare per condividere pensieri e foto, arriviamo a Rozzano. È stata una giornata lunga ma non mi sento stanca, qui piove. Fine di un sogno…

 

Articolo di Anna Lamarina

annalamarina66@gmail.com

Author: Tennis Olistico

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