Una delle cose che spesso noi esseri umani ci rammarichiamo di non fare, è quello di dire alle persone che amiamo “ti voglio bene”. Magari lo diciamo troppo poco rispetto a tutte le volte che avremmo voluto dirlo, a volte quasi ci vergogniamo, e a volte vogliamo evitare di commuoverci, quindi diamo per scontato che le persone a cui teniamo sappiano che gli vogliamo bene.
Ti voglio tanto bene Zia Tata! Per fortuna te l’ho detto tante volte. E tante volte ti ho ringraziato! Mi hai dato molto. Per tutto quello che abbiamo condiviso, ti ho sempre considerato come una seconda mamma!
Mi sei stata vicina, hai sempre avuto fiducia in me, forse troppa. Spesso il tuo grande sentimento nei miei confronti mi ha mandato in crisi, perché non è facile rendere orgogliose le persone a cui vuoi bene…
Sono moltissimi gli episodi felici che ricordo, abbiamo vissuto situazioni di grande emozione e felicità, e anche di dolore. Sicuramente il ricordo più forte che ho di te è legato al tennis, hai seguito la mia carriera da atleta e sei stata la persona che più ha creduto nelle mie capacità come giocatrice, allenatrice, presidente, ecc.
Non dimenticherò mai il momento in cui eravamo sedute al tavolo di un ristorante e ti raccontavo che ci tenevo a poter iscrivere la squadra al campionato di serie “A” di tennis, ma che erano venuti meno degli sponsor importanti e che purtroppo stavo valutando di rinunciare a questo sogno.
Tu non ci hai pensato due volte a dirmi che avresti contribuito a questa cosa a cui io tenevo. Proprio quel giorno quattro donne: io, Sara Ventura, mia mamma, e tu, abbiamo dato vita ad un’associazione e al nostro desiderio di competere ai massimi livelli nazionali. Da quel giorno hai seguito tantissime gare, hai seguito i nostri successi e gli insuccessi, dalla serie “A” alla serie “C”, per poi di nuovo la serie “A”. Hai seguito con amore e passione le vicessitudini sportive della mia Accademia e ne hai sempre fatto parte da grande tifosa, e amica.
Dicevi spesso che il tuo desiderio era finire i tuoi giorni al mare, con un pareo. Hai quindi giustamente seguito tuo figlio, e lui ti ha portato in un’isola bella e “sperduta”. Mi spiace che la salute non ti abbia permesso di viverti al meglio il mare e il clima, con la spensieratezza che ti contraddistingue. Purtroppo l’età fa di questi scherzi…
Ora cara zia è un momento difficile, non solo per te, perché la vita ci mette di fronte a delle difficoltà. Come sempre da buone sportive e agoniste, stringeremo i denti, e lotteremo insieme, se necessario con tutte noi stesse. Ti sono vicina, come sempre. Le distanze non sono distanze quando gli spiriti si amano.
Ti abbraccio cara zia, e pregherò per la tua serenità!