L’improvvisa ondata di emergenze sul campo ha sollevato domande tra diversi veterani esperti del gioco…
Il mese scorso, il mondo del rugby femminile è stato scosso dalla notizia della morte improvvisa della scozzese Siobhan Cattigan, 26 anni, mancata improvvisamente “in circostanze non sospette”, come riportato dal Daily Mail. Eppure ogni volta che un giovane – magari un atleta sano – muore inaspettatamente, c’è qualche elemento intrinseco per sospettare. Forse non in senso penale, ma certamente da un punto di vista medico. Inoltre, se la morte prematura della Cattigan, la cui causa non è stata rivelata, fosse stata un evento isolato, allora potrebbe essere considerata una sorta di tragico “colpo di sfortuna”. Sembra, tuttavia, che la sua morte improvvisa non sia stata un evento isolato, ma piuttosto parte di una tendenza inquietante nel mondo dello sport.
È morto improvvisamente Taniela Moa, 36 anni, star del Super Rugby in Nuova Zelanda e della nazionale del Tonga. Ne dà notizia la squadra dei Blues di Auckland Rugby con un tweet nella mattina del 16 dicembre: “L’Auckland Rugby annuncia la triste scomparsa di Taniela Moa. Taniela ha collezionato 58 presenze nella nostra squadra vincendo due titoli NPC (National Provincial Championship). Taniela ha anche rappresentato la nazionale del Tonga in 20 occasioni. I nostri pensieri e le nostre condoglianze vanno in questo momento alla famiglia Moa”.
È stata pubblicata su alcuni media indipendenti internazionali, la notizia della morte improvvisa del giocatore di baseball della Central League giapponese, lanciatore dei Chunichi Dragons di Nagoya, Yusuke Kinoshita, di 27 anni. Tra i giocatori più promettenti del baseball giapponese, nel 2016 Kinoshita ha fatto anche parte del Team All Stars in un torneo negli Usa. Kinoshita è svenuto improvvisamente durante gli allenamenti il 6 luglio per un arresto cardio-respiratorio. È stato soccorso e intubato all’ospedale di Nagoya ma è morto, senza più riprendere conoscenza, il 3 agosto. Il 27enne Yusuke Kinoshita lascia una moglie e una figlia piccola.
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Nelle ultime settimane, tre atleti professionisti hanno avuto gravi problemi di salute nella stessa settimana. Il giocatore di football del Wigan Athletic, Charlie Wyke, 28 anni, ha subito un arresto cardiaco ed è stato trasportato in ospedale. Giorni dopo, John Fleck, 30 anni, un giocatore dello Sheffield United, è stato trasportato fuori dal campo in barella durante una partita di campionato contro il Reading. L’elenco non finisce qui…
Alla fine di ottobre, il giocatore del Barcellona Sergio Aguero, 33 anni, considerato uno dei migliori attaccanti del mondo, ha dovuto interrompere la sua folgorante carriera, dopo che gli è stata diagnosticata un’aritmia cardiaca dopo una partita. Il 12 giugno, il centrocampista danese Christian Eriksen, 29 anni, nominato calciatore danese dell’anno per ben cinque volte, ha avuto un infarto durante Euro 2020 e ha dovuto subire rianimazione cardiopolmonare; ha annunciato il suo ritiro dallo sport dopo essere stato costretto all’utilizzo di un defibrillatore cardiaco impiantabile, un dispositivo utilizzato nei pazienti a rischio di morte improvvisa. Victor Lindelof, difensore del Manchester United, ha avuto un malore in campo; l’ex stella NFL, Thomas Demaryius, 33 anni, vincitore del Super Bowl 50, è stato trovato morto dopo malore improvviso. Ben Madgen, tra i più noti cestisti italiani: “Sono finito al Pronto Soccorso per una pericardite, dopo la seconda dose Pfizer”. Il campione olimpico, l’olandese Kjeld Nuis, colpito da pericardite. Francesca Marcon, 38 anni, pallavolista veneta che gioca a Bergamo aveva annunciato sui social di avere la pericardite, secondo l’atleta sarebbe un effetto collaterale del vaccino contro il Covid-19. Abu Ogogo, centrocampista del Southend United, colpito da pericardite (16 Dicembre 2021). L’attaccante 22enne Monas dell’Universidad Católica de Murcia Club de Fútbol, meglio nota come UCAM Murcia, ha annunciato il ritiro per almeno un anno a causa di una grave pericardite. Ricardo Gomes, attaccante del Partizan Belgrado di 29 anni, crolla a terra in allenamento. L’allenatore Stanojević: “Situazione grave”. Il cestista USA Richard Harward ha annunciato il ritiro martedì 14 dicembre per un problema cardiaco. Il ballerino 21enne Maxwell Harrison intervistato da GBNews. Grave pericardite, non potrà esibirsi per almeno un anno.
- L’elenco di atleti colpiti da malori è impressionante, lunghissimo, e in continuo aggiornamento; potete trovate ulteriori news a questo LINK.
Tutti i medici interpellati dai media su questi incidenti sono stati inclini a parlare di semplici “coincidenze”. La conclusione di Reuters, dopo aver consultato un certo numero di esperti medici, è stata che: “Non c’è nessuna prova che i vaccini COVID-19 siano correlati alle morti per miocardite e ai malori degli atleti”. Tuttavia, l’improvvisa ondata di emergenze sul campo ha sollevato domande tra diversi esperti sportivi. L’ex calciatore Le Tissier chiede un’indagine sull’ondata di sportivi e atleti con problemi cardiaci improvvisi.
“Nei miei 19 anni come calciatore professionista, e poi nei miei oltre 20 anni da cronista, non ho mai visto nessun giocatore crollare, svenire, ecc. Né dal vivo né durante nessuna delle migliaia di sessioni di allenamento e partite a cui ho preso parte”, ha osservato l’ex calciatore professionista Kevin Gage su Twitter.
Prove aneddotiche a parte, c’è qualcosa nella letteratura medica che suggerisca una correlazione? La risposta punta all’affermativo, con vari studi che indicano possibili problemi di salute associati ai vaccini, ma questi rischi, anche se rari, vengono minimizzati dai social media e dai media mainstream.
All’inizio di novembre, l’American Heart Association, ha pubblicato uno studio con il lungo titolo: “Abstract 10712: Mrna COVID Vaccines Dramatically Increase Endothelial Inflammatory Markers and ACS Risk as Measured by the PULS Cardiac Test: a Warning”. La conclusione dell’American Heart Association sembra degna di una certa attenzione: “Concludiamo che i vaccini a mRNA aumentano drasticamente l’infiammazione sull’endotelio e l’infiltrazione delle cellule T del muscolo cardiaco e questo può spiegare l’aumento delle trombosi, cardiomiopatie e altri eventi vascolari dopo la vaccinazione“.