Gli antivibrazioni hanno invaso il mercato del Tennis con il nuovo millennio, parliamo dei primi anni 2000. Il principale motivo del loro dilagare è stato quello di contrastare l’aumentare del tasso di epicondiliti (gomito del tennista).
Li troviamo sui telai dei Pro e sulle racchettine dei bimbi. Molti non riescono più a giocare senza. Di ogni forma, misura e colore, la loro utilità è davvero così chiara?
La stragrande maggioranza dei materiali e delle tecnologie avanzate che le aziende applicano sui telai da tennis va in un’unica direzione: ridurre al minimo l’inevitabile dose di vibrazioni che ad ogni colpo giunge al nostro braccio, ma soprattutto al nostro cervello. L’anti-vibrazione, o ferma corde, o damper, o vibration dampener, o vibrakill o, molto piĂą comunemente “gommino”, agisce soprattutto sul suono prodotto dalle corde. Non è una novitĂ , perchĂ© quasi tutti hanno provato a battere una mano sulle corde di una racchetta con e senza gommino. Il rumore “con” è decisamente diverso: piĂą sordo e secco, ovattato; in sostanza meno “invasivo” o meno “chiaro”, in base ai punti di vista.
Quindi le vibrazioni date dall’impatto con la palla sono improvvisamente diventate così dannose? Facendo un po’ di cultura, è necessario ricordare che le epicondiliti hanno iniziato ad aumentare con l’avvento di materiali come la grafite o similari. Con gli ex-materiali biocompatibili (il legno o le corde in budello) non venivano riscontrati così tanti problemi al gomito. Oggi stiamo arrivando al gomito dei mouse-isti, per l’uso e l’abuso del mouse in ufficio o università .
Andando al sodo, per noi gli antivibrazioni, non solo, non sono utili per contrastare l’infiammazione al gomito (che ha ben altre origini), ma dannosi da un punto di vista del feedback che l’impatto dovrebbe dare al giocatore. Sostanzialmente le vibrazioni sono delle informazioni, che possono essere positive (“ho colpito bene la palla”) oppure negative (“ho colpito male la palla”). Queste informazioni sono necessarie per l’apprendimento ed il miglioramento!