Weelchair Tennis – Training

Metodologia

Quando nel 2000 mi sono avvicinato per la prima volta al tennis su sedia a rotelle, non avevo nessun tipo di conoscenza in merito sia da un punto di vista tecnico, fisico che mentale. Osservavo gli atleti fare evoluzioni e non riuscivo a capacitarmi di come facessero a fare tutto ciò!

Mi sentivo privo di qualsiasi strumento per arrivare a “comprendere” la loro disciplina e così, con molta pignoleria e disciplina, ho deciso di intraprendere, grazie all’aiuto dell’Atleta Paraolimpico e Coach Internazionale Claudio Rigolo, questo “percorso”. Ho partecipato in questi 16 anni di attività ad eventi, Campionati Nazionali e Mondiali, arricchendomi dal punto di vista umano e tecnico.

Ad oggi posso dire di poter comprendere meglio la disciplina nonostante le difficoltà nella metodologia e nella scelta degli esercizi. Non nascondo la mia voglia quotidiana di imparare cose nuove, smosso principalmente dall’umiltà di sapere e di non sapere…… (scusate per il gioco di parole). Il tennis su sedia a rotelle si differenzia rispetto a quello per normodotati non solo per alcune regole di gioco, ma anche su una metodologia differente e sulla quantità di esercizi disponibili da parte del Maestro.

 

Riscaldamento generale

L’allievo normodotato si riscalda principalmente attraverso la corsa blanda, la mobilità articolare degli arti inferiori e gli esercizi di preatletico generale, in egual modo, ma con l’utilizzo delle sole braccia, il warm up viene fatto anche dagli allievi su sedia a rotelle.

Es di esercizi:

  • Spingere la carrozzina in varie direzioni e a differenti velocità.
  • Spostamenti di base con lanci di palla e presa con gli arti superiori.
  • Allunghi con controresistenza (l’allievo spinge indietro la carrozzina e successivamente in avanti per qualche metro).

 

Riscaldamento con la racchetta

Dopo il riscaldamento senza la racchetta, gli allievi inizieranno la progressione partendo dalla linea di ½ campo (rettangoli del servizio).

Es di alcuni esercizi:

  • L’atleta stoppa la palla e la rimanda con il diritto o rovescio.
  • L’allievo stoppa la palla, fa un giro su se stesso e rimanda la palla.
  • Stoppo la palla, stecca, rimbalzo e rimando.
  • Palleggio da ½ campo alternando colpi al rimbalzo e al volo.
  • Palleggio da ½ campo colpendo la palla al 1°, 2°, o 3° rimbalzo.

 

Utilizzando il cesto

In base al programma del Maestro, durante l’utilizzo del cesto, esso potrà “inserire” i seguenti esercizi:

  • L’atleta giocherà da fondo campo utilizzando il diritto e rovescio e rientrando internamente o esternamente al campo. Fondamentale sarà “forzare” l’atleta a stare sempre in movimento con la carrozzina.
  • L’atleta giocherà alternativamente colpi profondi e corti.
  • Uso delle rotazioni in top e back.
  • Giocare varie palle con l’obiettivo di rientrare sempre in diagonale per permettersi una spinta maggiore e un ritorno veloce sulla linea di fondo.
  • Giocare colpi di diritto e rovescio cambiando la posizione della carrozzina (più frontale o laterale rispetto alla rete in base alla scelta della direzione).

 

Esercizi in fase di palleggio

Direzioni

  • A gioca diagonale in top-spin, B risponde con la medesima rotazione, al cambio A gioca lungolinea scegliendo il colpo alto in rotazione (molto valido considerando che l’atleta seduto avrà tanta difficoltà nel colpire la palla) o il colpo offensivo.
  • A e B giocano lungolinea e al cambio, A gioca un colpo con traiettoria alta e lunga, B cerca di rispondere e successivamente si giocano il punto.
  • A gioca “spinto” e B si difende con colpi molto alti. Al cambio si giocano il punto.

Profondità

  • Il campo viene delimitato da zone di lunghezza con nastri o linee. A deve giocare alto e lungo, B gioca a piacere. A perde il punto se la palla rimbalza prima della linea.
  • A gioca la palla 2 metri sopra la rete e B deve cercare di trovare la soluzione” per fare accorciare A.
  • Il Maestro mette un nastro sopra la rete (es. nastro da carrozziere), in modo che la palla passi sopra di almeno 2 metri. Questo è un esercizio basilare per i giocatori su sedia a rotelle per il loro deficit fisico! Si dovranno giocare il punto con una rete molto più alta.
  • A gioca il punto con B facendo passare sempre la palla sopra il nastro, e B gioca libero.

 

Ritmo e scelta del rimbalzo

  • A e B giocano in palleggio, o con il punto, colpendo al 1° rimbalzo.
  • A e B giocano utilizzando solo il 2° rimbalzo.
  • Il Maestro palleggia con gli allievi dichiarando il rimbalzo che dovrà fare la palla prima di essere colpita.
  • Quando A gioca al 2° rimbalzo alza la traiettoria e quando decide di colpire al 1° rimbalzo sceglie un colpo più penetrante.

 

Volée

Nel tennis su sedia a rotelle, le volée assumono un’importanza relativa dovuta alla difficoltà nel poter rincorrere un pallonetto. Gli atleti si troveranno in questa situazione solamente nel caso in cui “percepiranno” di non essere passati con un lob, o nel caso in cui siano veramente sicuri di poter chiudere il colpo al volo. Reputo comunque importante poter allenare questi colpi, considerandone l’utilità come miglioramento della sensibilità, della capacità nel conoscere la differente inclinazione della racchetta durante il colpo, nella capacità di migliorare equilibrio e postura.

 

Servizio

Se i colpi al volo non rivestono una parte fondamentale dell’allenamento, lo stesso non si può dire per il servizio. Se il normodotato sfrutterà la “sua” altezza per imprimere tanta velocità alla palla, il giocatore su sedia a rotelle dovrà allenarsi con l’obiettivo di servire con molto taglio e dare lunghezza alla palla. La velocità del servizio potrà essere una rarità perché pagherà molto di più giocare un colpo lavorato.

Di seguito qualche utile esercizio:

  • Battuta in slice allenando lunghezza e direzione.
  • Battuta allenando la lunghezza del braccio racchetta e la mobilità del tronco.
  • “Cura” del lancio della palla.
  • Allenamento della battuta e “uscita” dal servizio. Importante sarà dopo il colpo riprendere la presa sul mancorrente e tornare 1-2 metri dietro la linea.

 

Risposta

Se il servizio è un colpo importante, non lo è da meno la risposta. Il giocatore su sedia a rotelle dovrà allenare in maniera metodica l’avanzamento, nel momento in cui il battitore lancierà la palla. Questa fase sarà basilare perché una risposta statica sarà la conseguenza di un colpo successivo in difesa.

Di seguito alcuni esempi:

  • Risposta entrando dentro il campo quando il battitore lancierà la palla.
  • Risposta giocata alta e lunga che pagherà molto di più in termini di risultati rispetto ad una risposta aggressiva.
  • Risposta giocata al 1° o 2° rimbalzo in base alla spinta e alla velocità/lunghezza della palla.

 

Altre informazioni utili durante la lezione

Il Maestro dovrà tenere conto di alcuni aspetti allenando giocatori di tennis su sedia rotelle:

  • Superficie di gioco. Se si tratta della terra rossa, o meglio di campi in veloce, non ci sono problematiche a differenza di campi in erba sintetica, in cui le ruote della carrozzina dovranno essere gonfiate ad atmosfere maggiori a causa dell’attrito gomma/superficie.
  • Grip e Overgrip: con lo sfregamento sul mancorrente, il grip e overgrip si deteriorerà in poco tempo e proprio per questo bisognerà fare attenzione nel cambiarlo spesso.
  • Fare attenzione che il nostro allievo sia ben “incassato” o con una seduta più alta in base al deficit motorio.
  • Fare attenzione allo schienale, ai piedi ben agganciati e alla cintura ben posizionata sulle gambe.

 

Francesco Mori per Tennis Olistico ®

Istruttore di Tennis per Ciechi ed Ipovedenti di 1° Livello
Tecnico FISD (Federazione Italiana Sport Disabili); Tecnico UISP; Maestro Nazionale FIT
Mail: francescomori6@virgilio.it

Author: Tennis Olistico

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