Dietro le quinte…

Non è importante il Prestigio in sé, quanto il trucco che si nasconde dietro! (dal Film “The Prestige”)

La maggior parte delle persone, appassionati, tifosi, genitori e anche giocatori, vedono solo il risultato finale, la prestazione nuda e cruda sul campo. Ma realmente cosa c’è dietro “lo spettacolo”?

Ecco il mio dietro le quinte…

Parliamo ad esempio di un primo turno ad un torneo, o di una gara a squadre, in cui solitamente ho almeno 5/6 giorni di tempo per preparare l’incontro. Se conosco, oppure ho precedentemente incontrato, la mia avversaria, posso leggere l’anilisi del match di quando l’ho incontrata e prendere spunto da ciò che ho scritto, da come mi sono sentita, ecc. Se non ho fatto l’analisi del match posso sempre ripartire con quello che so di lei. Me la immagino in allenamento contro di me, visualizzando i suoi colpi forti o deboli, e provo ad allenarmi con la tattica che intendo utilizzare contro di lei. Provo a chiudere gli occhi e ad immaginarmela davanti; se è tutto ok e sono in equilibrio, posso davvero pensare solo alla tattica, ma se così non fosse? Se immaginarla mi provoca ansia, paura, impotenza? Beh, ho 5 giorni di tempo per lavorarci, sciogliere, eliminare, o ancor più bello, comprendere e trasformare le emozioni “negative”.

Se non conosco l’avversaria mi concentro solo su di me, sugli obiettivi del periodo, su quello a cui sto lavorando, e una volta arrivato il giorno del match, provo a valutare che cosa le dà fastidio o indebolisce il suo gioco. In questo modo i pensieri sono totalmente rivolti alla prestazione e mi sento focalizzata.

Se sono ad un torneo dove si gioca ogni giorno, ci vogliono forti abilità per preparare al meglio gli incontri. Il recupero fisico tra una partita e l’altra, il recupero energetico e soprattutto l’adattabilità, ovvero la capacità di adattarsi all’ambiente, al cibo, al letto e soprattutto all’avversaria sempre diversa ad ogni turno. Ogni giorno incontro un’atleta differente in altezza, aspetto fisico, tecnica e tattica di gioco, capacità atletiche, e in poco tempo devo lasciare andare “ieri” e trovare soluzione per oggi. Se il giorno prima ho vinto con una giocatrice piu quotata di me in classifica, non posso entusiasmarmi e festeggiare più di tanto come farebbero i calciatori per una partita di campionato la Domenica, perchè il giorno successivo ho un’altra battaglia, e il troppo entusiasmo mi porterebbe ad essere sì felice di dove sono arrivata, ma anche a rischiare di non esprimermi al meglio nel presente.

Prima del match in me scatta la voglia di giocare, di confrontarmi con l’avversaria, e quindi, di risolvere i miei limiti e dare spazio ai miei talenti. Non importa se è una partita di campionato, il torneo con le racchette di legno, un Open, o un 10.000 dollari, questa sensazione c’è sempre! Prima dei match ho ”una mia routine”: cena con cereali, proteine vegetali e verdura, un bicchiere di buon vino rosso, ed è fatta! Dopo la cena guardo un film che mi faccia emozionare, che mi faccia “sentire” un emozione particolare che non so definire con un nome, so solo che la sento e basta. Un trattamento di Reiki e poi vado a dormire. Il giorno dopo non voglio sentire davvero nessuno se non il Coach e sono pronta per la sfida.

Il fatidico giorno è arrivato! Preparo lo zainetto con il minimo essenziale, leggero, ma con tutto ciò che serve. Prima del match riscaldamento psico fisico (spesso non c’è spazio e le condizioni atmosferiche non aiutano), ma con la mia tipologia di warm up in 10′ sono prontissima sotto ogni punto di vista per affrontare l’incontro. Entro in campo con l’ipod, sorteggio e si parte, l’adrenalina è attivata! Inizio a respirare pian piano mentre colpisco e nel momento in cui libero il vocalizzo, è fatta, ci sono! Sono nel presente e attivata.

Tutti questi momenti sono indispensabili per il mio benessere. Se non percepissi queste sensazioni, o provassi a gestirle come descrivono numerosi psicologi, o libri sul tema, non farebbe parte del mio essere e della mia natura.

 

Post di Sara Marcionni – Atleta 2.4 FIT

Sara 1500

Author: Tennis Olistico

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