La Fantasia Motoria

La fantasia motoria è la capacità dell’Atleta di essere in grado di risolvere, in maniera inconsueta ma estremamente efficace, un problema motorio. Vi è mai capitato di vedere giocatori, anche di buon livello, creati con lo stampino, cioè spinti dal proprio allenatore a giocare tutti allo stesso modo, come robot? A me si, e la cosa che noto maggiormente di questi giocatori è la loro difficoltà nell’esprimere il proprio sentire sul campo da tennis, che si tramuta direttamente in poca capacità di fantasia motoria e improvvisazione. Questa “robotizzazione” la noto soprattutto nelle “grandi” accademie, dove viene ricercata la quantità a discapito della qualità, e dove spesso gli Atleti diventano dei numeri. In realtà un’Accademia dovrebbe avere l’obiettivo opposto, ovvero quello di mettere ogni Atleta nelle condizioni di compiere un percorso di crescita personale ed individuale.

Io stessa, come giocatrice, riconosco di aver avuto un percorso di crescita tennistica poco olistico fino all’età di 16 anni: il mio allenatore dell’epoca mi ha aiutato molto a migliorare le mie capacità tattiche, ma ha sicuramente trascurato l’aspetto della fantasia motoria e tuttora mi rendo conto quando gioco sulle superfici veloci, dove il tempo per pensare è pochissimo, che non ho la prontezza necessaria per seguire il mio istinto ed improvvisare colpi inusuali. Proprio per questo quando entro in campo come Coach cerco di dare il giusto valore all’allenamento della fantasia motoria, che reputo importante esattamente come lo sviluppo delle altre capacità coordinative.  Dal punto di vista pratico come possiamo allenare questa capacità?

Per rispondere a questa domanda bisogna fare una piccola premessa. Infatti dobbiamo considerare che il cervello umano è diviso in due emisferi che lavorano in modo indipendente e tuttavia complementare: l’emisfero sinistro e l’emisfero destro. L’emisfero sinistro è logico ed analitico, concreto e razionale, nota le differenze e controlla i sentimenti, struttura e ragiona, è orientato al futuro e alla tecnica esecutiva dei colpi. L’emisfero destro, invece, è analogico ed olistico, sede dell’immaginazione e delle emozioni, vede il quadro globale ed è spontaneo, è flusso e movimento, è focalizzato sul presente ed è sede della spiritualità. Nella società moderna occidentale tendiamo ad agire in modo logico, utilizzando quasi esclusivamente l’emisfero sinistro del cervello e dando poco ascolto alle intuizioni: preferiamo pianificare, anziché improvvisare. Ecco perché secondo me è molto difficile per un Atleta del ventunesimo secolo improvvisare, ed ecco perché allenare questa capacità diventa fondamentale.

Dustin-Brown-of-GermanyAlcune recenti teorie sull’allenamento sottolineano l’importanza di allenare la spinta di palla e la velocità di braccio prima ancora della regolarità, poichè il tennis moderno è sempre più orientato alle alte velocità di palla e scambi sempre più ridotti. Secondo me un buon metodo per migliorare la fantasia motoria è quello di utilizzare il più possibile l’emisfero destro del cervello, attraverso esercitazioni che vadano a sollecitare la parte olistica. Ad esempio giocare con la mano sinistra ed in generale usare la parte sinistra del corpo è un’esperienza che risveglia la fantasia motoria dell’Atleta, poiché tutta la parte sinistra del corpo è controllata dall’emisfero destro del cervello. Non per niente i giocatori mancini sono spesso più estrosi e brillanti nel gioco rispetto ai destri, ed anche ad alto livello ne abbiamo molti esempi (Feliciano Lopez, Fernando Verdasco, Petra Kvitova, e molti altri)!

Un altro modo per allenare la fantasia motoria potrebbe essere quello di mettere in condizione l’Atleta di avere poco tempo per pensare tra un colpo e l’altro, eseguendo rapidi esercizi al cesto oppure facendolo partire a giocare con i piedi ben dentro al campo. Nel fare questi esercizi possiamo esortare gli Atleti ad essere rapidi e fidarsi del proprio istinto, anche se a volte suggerisce colpi insoliti e poco ortodossi. Inoltre il Coach può creare delle varianti che destabilizzano l’Atleta prima di colpire la palla, come partire con gli occhi chiusi oppure di spalle al campo.

Giocare ascoltando la musica può essere un ottimo strumento per far si che l’Atleta si lasci andare e giochi liberamente, esprimendo al 100% il proprio istinto. Se scegliete di fare un allenamento con la musica provate ad ignorare la vostra parte logica, che vorrà darvi informazioni sulla tecnica o sul punteggio, e giocate il vostro tennis, mettendoci energia e facendo fluire le sensazioni e le emozioni… La vostra fantasia motoria ve ne sarà molto grata!!

 

Arianna Magagnoli 

Insegnante di Tennis Olistico ® — Atleta con esperienza a livello nazionale e internazionale.

Mail: arimaga89@hotmail.it

Author: Tennis Olistico

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